Dal secondo semestre del 2021 al primo semestre del 2022, secondo i dati pubblicati su DLS (dedicated leak sites), un insieme di siti web specializzati nella divulgazione di dati riservati, è emerso che l’Italia è stato il terzo Paese più colpito in Europa e il quinto a livello globale in termini di attacchi informatici (fonte: Hi-Tech Crime Trends 2022/2023).
Nel corso del 2021, il 79% degli attacchi rilevati ha avuto un impatto considerato “elevato“, rispetto al 50% dell’anno precedente. In dettaglio, il 32% degli attacchi è stato classificato come “critico”, mentre il 47% come “alto”.
Si evidenzia che il rapporto tra la spesa italiana in materia di sicurezza informatica e il PIL si attesta allo 0,10%, registrando un lieve incremento rispetto all’anno precedente, ma posizionando comunque il nostro Paese all’ultimo posto tra i membri del G7.
Le aziende investono costantemente in tecnologie, ma gli attacchi informatici sono in costante aumento e spesso i criminali hanno la meglio. La mancanza di valutazioni accurate e realistiche del livello di sicurezza raggiunto è il problema principale. Sono rare le aziende che effettuano valutazioni veritiere.
Arcas, grazie all’esperienza dei suoi soci e a anni di ricerca, ha creato un’offerta strutturata per valutare in modo continuo e rapido la resistenza ai cyber attacchi esterni e anticipare minacce interne. Monitoriamo attentamente il cyberspazio, incluso il lato più oscuro, dove i criminali organizzano attività dannose contro le organizzazioni.
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